ALRA ha elaborato un documento, ancora aperto, che vuole essere un punto di partenza per un nuovo slancio ambientale del PLR. Sono una serie di riflessioni, proposte auspici che il comitato desidera poter completare e affinare con i propri soci, ma non solo. L’obiettivo è quello di individuare, insieme, una strada da percorrere verso uno sviluppo sostenibile in ottica liberale radicale.
PRIORITA’ AMBIENTALI 2021-2023
La necessità di affrontare velocemente e con decisione i problemi legati all’ambiente in Ticino è sempre più evidente anche a chi sino ad ora ha preferito chiudere entrambi gli occhi. La forte mobilitazione giovanile e lo schiacciante risultato del sondaggio lanciato dal PLR nazionale non possono che confortare questa esigenza. Non solo: i risultati ottenuti da candidati e Sezioni che si sono chiaramente profilati a favore dell’ambiente sono un segnale che il PLR deve saper cogliere. Le sensibilità nei confronti dello sviluppo sostenibile sono vive e alle aspettative degli elettori è opportuno rispondere. ALRA ha quindi elaborato una propria strategia che chiede al PLR di condividere con modalità da concordare in pieno spirito di collaborazione.
Fondamenti di questa strategia restano le modalità liberali della responsabilità individuale e della causalità dei costi. In questo senso gli elettori si sono espressi chiaramente contro la ventilata tassa sul CO2 ed appare evidente come il concetto stesso di tassa non sia gradito. Sebbene ALRA reputi che, invece, un disincentivo fiscale sia opportuno in alcuni casi specifici quando un’attività arreca un danno e dunque un costo comune, occorre essere realisti e scegliere un’altra via operativa. Nuove normative sono necessarie per nuovi problemi, ma in ottica libera è meglio accettare queste esigenze, cercando altrove dove abolire tasse e norme ormai obsolete.
Anche le sovvenzioni a nuove tecnologie vanno intese come misura d’emergenza e transitorie.
1 Mobilità
- La forte e sempre più invadente presenza di traffico in particolare nel Mendrisiotto, ma anche nel Luganese e sull’asse Bellinzona-Locarno, blocca totalmente la mobilità all’interno di gran parte del Ticino. Ma non solo. Pesantemente toccata è, infatti, anche la qualità dell’aria, e quindi di vita, principalmente nel Sottoceneri.
- A poco serve, però, nasconderci dietro ad un dito: il traffico è un male comune a tutte le città, un prezzo che si paga con la crescita demografica e di posti di lavoro. Sarebbe improvvido affermare che altre città come Zurigo non hanno questo nostro stesso problema. Altrove, però, si è tentato di arginarlo o di correggerlo in modo più incisivo rispetto a quanto avvenuto in Ticino.
Questo è un problema che dobbiamo affrontare con i mezzi giusti.
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Nuove strade=più traffico
Affermare che nuove strade generano più traffico non è un’eresia ed ALRA sposa questa tesi. Si propone una moratoria di almeno dieci anni sull’apertura e ampliamento di nuovi assi stradali comunali e cantonali, con qualche distinguo: la A13, ad esempio, che considera un tassello fondamentale per la mobilità tra Bellinzona e Locarno, una regione che trarrà grandi benefici anche del nuovo tunnel del Ceneri.
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Terza corsia tra Lugano e Mendrisio: un non senso!
La realizzazione di una terza corsia autostradale fra Lugano e Mendrisio (Progetto POLUME) non risolverebbe in alcun modo i problemi attuali di viabilità in questa zona. Si sposterebbero, infatti, i problemi alle uscite di Lugano sud e nord e soprattutto nel Mendrisiotto, sulle strade che portano ai valichi con l’Italia. L’effetto imbuto sarebbe devastante per l’intero distretto.
Anche da un punto di vista della realizzazione è inimmaginabile investire miliardi per scavare tunnel nella roccia calcarea del Generoso, né tantomeno rubare nuovo territorio tra Maroggia e Melano. Inoltre andrebbero allargati tunnel (dove non vi è corsia d’emergenza) e risolvere il problema di spazio sul ponte-diga. E` un’opera che devasterebbe non solo il territorio interessato dal tracciato, ma un’intera regione per le conseguenze che comporterebbe verso sud. Il Progetto POLUME è quindi da respingere, anche alla luce delle prese di posizione dei Comuni della regione e di grosse sezioni PLR (Mendrisio in primis).
Proposte
La soluzione al problema del traffico in Ticino deve forzatamente passare sia da un maggior uso dei trasporti pubblici, sia da una diminuzione del traffico veicolare privato.
Attualmente l’occupazione delle auto dei pendolari è di poco superiore all’1.05 persone/auto. Occorre, quindi, assolutamente far aumentare questa occupazione proponendo le seguenti misure:
- La Tassa di collegamento è una tassa sull'utilizzo dell'auto che va nella direzione del mobility pricing e colpisce i lavoratori frontalieri. Confermiamo, comunque, la bontà del periodo di prova previsto, così da effettivamente valutare la portata degli eventuali cambiamenti delle abitudini di mobilità e ne auspichiamo la veloce introduzione.
- TILO a doppia altezza con cadenza di 15 minuti negli orari di punta (misura in pianificazione) e in generale forte potenziamento della disponibilità di convogli e vagoni sulla tratta nord-sud anche durante i fine settimana. Questa misura è già contemplata ma va accelerata la sua implementazione.
- Maggiori collegamenti da e per la rete Alptransit dalle zone “escluse”. In particolare la situazione del Mendrisiotto è fortemente insoddisfacente e occorre premere affinché le FFS garantiscano un vero e concreto aggancio del Mendrisiotto, così come delle valli alla rete veloce Alptransit.
- Corsia preferenziale sull’ autostrada Lugano-Mendrisio per auto occupate da almeno 3 persone negli orari di punta, se necessario con un decreto federale.
- Costruzione di molti più posti P&R vicino alle stazioni, ma anche realizzazione di posteggi di interscambio vicino ai valichi doganali per permettere ai pendolari di condividere l’auto e aumentare l’occupazione dei veicoli privati. Se necessario è ipotizzabile un contributo finanziario per la realizzazione di quelli posti su suolo italiano.
- Introduzione di una maggiore differenziazione della tassa di circolazione nella fascia bassa, separando in due la categoria 0-120g/km attualmente da ritenersi troppo ampia.
- Traffico causato dal turismo: per far diminuire questo tipo di traffico è già stato introdotto la TicinoCard, un’ottima iniziativa. Si propone anche la presenza di almeno due auto “mobility” in tutte le stazioni ferroviarie.
- Incentivare lo sviluppo e la diffusione di una piattaforma di “car sharing” da parte dei privati che nei periodi di grande affluenza di turisti siano disposti ad affittare la loro auto per qualche giorno.
- Sconti sulla tassa di circolazione per le auto elettriche e ibride..
2 Politica energetica cantonale
Punti principali
- Investire in parchi fotovoltaici nelle Alpi: Energia verde per il Ticino e posti di lavoro per le Valli
- Spingere per l’innalzamento delle dighe: Accanto alle riversioni programmate, dove c’è redditizio (Sambuco e Sella) e grandi centri di pompaggio su alcune di esse (Verzasca, Sella, etc)
- Misure per gli stabili dello Stato: bilancio energetico zero con fotovoltaico, sfruttamento acque industriali, geotermico, etc. se necessario con compensazione interna
- Garanzie e crediti statali per centrali di teleriscaldamento a cippato: Nelle valli e con l’acqua di lago lungo le rive del Ceresio e Maggiore, spingere verso l’allacciamento generalizzato
Punti secondari
- Stop alla rete del gas: Un fonte superata, la rete in nessun modo può essere alimentata con sufficiente biogas, che può invece essere distribuito localmente, ad es.per carburanti
- Quartieri energetici: La formulazione di nuovi piani di quartiere dovrebbero implicare un nuovo atteggiamento di approvvigionamento ed efficienza energetica.
- Aumento delle superfici di impianti fotovoltaici: Incentivare lo Stato ad aumentare le superficie di impianti fotovoltaici da installare sui tetti degli edifici statali
- Abbandono di nafta e gas: il momento di abbandonare i sussidi al fotovoltaico non è ancora arrivato.
3 Qualità dell’aria
Sebbene l’immissione di sostanze inquinanti in Ticino sia generalmente diminuita, la presenza, in particolare, di polveri fini e ozono nell’aria con valori solitamente ben oltre i limiti consentiti dalla legge pone un problema di salute pubblica reale e scientificamente comprovato. L’inquinamento ha conseguenze importanti non solo sulle vie respiratorie e sul sistema polmonare, ma anche sul sistema cardiocircolatorio e immunologico e sull’incidenza dei tumori (non solo del polmone). L’aumento esponenziale delle allergie nella popolazione ticinese (ne è toccato il 20%, dato nettamente superiore alla media svizzera) è riconducibile all’inquinamento. In natura vi è una presenza spontanea di inquinanti (Ozono, polveri fini,…) ma a determinare l’aumento dell’inquinamento è il traffico stradale le cui immissioni colpiscono fortemente l’intero Sottoceneri e il Piano di Magadino. A preoccupare non devono essere tanto i picchi (estivi per l’ozono, invernali per le polveri fini), quanto il superamento costante dei valori sull’arco dell’intero anno. La situazione è così compromessa che responsabilmente occorrerebbe far scattare un’emergenza sanitaria. Ciò non avviene per una chiara sottovalutazione del problema, nonostante il grido d’allarme di medici e scienziati che studiano la nostra aria da anni. Occorre, quindi, diminuire il traffico per diminuire l’inquinamento. Come dimostrano gli studi Sapaldia, in Ticino i benefici delle misure introdotte dal Cantone sono fortemente mitigati dall’aumento del traffico. Le uniche variazioni possibili sino ad ora sono state registrate a dipendenza delle condizioni meteorologiche (es. estate canicolare = valori alle stelle)
Mentre sui riscaldamenti si è lavorato tanto e i nuovi motori delle automobili emettono meno particelle fini, l’aumento del traffico vanificano, quindi, gli questi sforzi intrapresi.
Si propone, quindi, oltre alla già citata diminuzione del traffico veicolare, di:
- vietare l'uso dei caminetti quando la qualità dell’aria lo esige (i caminetti emettono una quantità altissima di polveri fini) e incentivare la sostituzione dei camini aperti con più efficienti camini chiusi o stufe a pellets
- introduzione del limite di velocità permanente a 80 km/h sulla tratta autostradale Chiasso-Lugano
- divieto di circolazione dei veicoli Eur 3 e peggiori in caso di superamento dei valori minimi di inquinanti
- incentivare la sostituzione dei veicoli aziendali di classe inferiore o pari a Eur III e favorire l’uso di veicoli di categoria superiore o elettrici
Alcune misure citate esistono già ma non sono quasi mai applicate: occorre la volontà politica di implementarle molto di più, rinunciando semmai a altre poco efficaci e costose come l’occasionale gratuità dei mezzi pubblici.
4 Clima
I rapporti dell’IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) segnalano come i cambiamenti climatici sono causati dalle attività umane. ALRA considera quindi necessario un maggiore impegno e una maggiore determinazione nell’implementazione di misure atte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra (anidride carbonica – CO2 in primis).
Questo è un tema globale che va affrontato principalmente a livello federale, ma anche a livello ticinese è possibile proporre e implementare misure che possano contribuire allo sforzo globale.
Dal campo energetico da quello del traffico, gli sforzi per la riduzione del CO2 sono da fare ovunque. Alcune misure complementari a quelle già esposte negli altri punti del programma sono:
- Promuovere il SI all’iniziativa sui ghiacciai che sarà sottoposta a votazione popolare
- Promuovere un giorno settimanale vegetariano nelle scuole cantonali
- Sostituire l’aereo con il treno per le gite scolastiche
5 Territorio
- L’autostrada A2 attraversa il nostro territorio da nord a sud. Nel corso degli ultimi decenni il Cantone non ha mai proposto o valutato delle misure concrete di abbellimento o di inserimento della stessa nell’ambiente circostante. Le opere viarie dovrebbero essere in sintonia con il territorio e non causarne ferite o sfregi. Laddove possibile, determinate porzioni di territorio occupate dall’autostrada andrebbero recuperate con delle coperture (vedi esempio PALV e progetto fondovalle Airolo) al fine di ridare ai cittadini una maggiore qualità di vita e nuove aree di svago.
- Parco del Laveggio, Parco del Piano di Magadino e Valera vanno sostenuti, valorizzati e messi in rete con gli altri spazi verde del Cantone Ticino. Il Cantone potrebbe stilare delle linee guida e d’intervento per i parchi e gli spazi verdi ticinesi al fine di avere delle azioni condivise su tutto il territorio ticinese (es. elaborare una Magna Charta dei parchi e delle aree verdi).
- Le ampie aree verdi di pregio del nostro territorio come alcune zone del Piano di Magadino e della Piana del Vedeggio andrebbero protette maggiormente dall’avanzata degli insediamenti con misure di sostegno che andrebbero inserite nel Piano di utilizzazione cantonale (PUC) cosicché a cascata anche i Piano regolatori comunali (PR) possano adeguarsi e fissare nuovi obiettivi.
- Le aree che contengono al loro interno edifici in disuso andrebbero riqualificate dal profilo ambientale e della pianificazione. È pensabile che il Cantone possa impegnarsi nel riutilizzo di questi stabili con standard Minergie (dinamici e sostenibili dal profilo energetico) per l’apertura o il trasferimento di servizi o uffici cantonali, evitando così di costruire ex-novo come avviene di sovente negli ultimi anni con l’occupazione di nuove porzioni pregiate di territorio.
6 Altri temi
- Varare campagne combinate con la grande distribuzione finalizzate alla diminuzione degli imballaggi
- Condizionare il sussidio a eventi all’assenza di plastica.
- Affrontare responsabilmente il tema dell’inquinamento fonico, dei pericoli naturali, della biodiversità, del radon, della qualità e dello sfruttamento del territorio